Ogni estate i palinsesti televisivi ci ripropongono immancabilmente i soliti vecchi film da Totò a Ombre Rosse da Stanlio e Olio a De Sica raccogliendo le lamentele dei telespettatori che poco gradiscono questi fondi di cineteca usati per supplire con un piccolo investimento i vuoti dei palinsesti estivi.
Personalmente non sono così contrario a questa consolidata abitudine di “spacciare” i vecchi prodotti audiovisivi per un tempo, quello estivo, di calo di telespettatori in TV o in radio (perché anche in radio le trasmissioni seriali più importanti si fermano d’estate sostituite spesso da antologie delle stesse trasmissioni RAI) poiché uno scopo alto e utile lo raggiungono: dare la possibilità specialmente ai telespettatori più giovani di poter gustare film che hanno fatto la storia del cinema da Ladri di Biciclette a Ombre Rosse dal Ferroviere a Vacanze Romane. Decine di “classici” ci vengono riproposti e credo che anche per i meno giovani questi film “visti e rivisti” siano comunque fonte di piacere spesso superiore alle insulse “novità” che ci vengono propinate tutto l’anno.
A questo punto mi domando perché non promuovere in qualche modo la rilettura di altri classici, quelli della carta stampata, perché non invitare a rileggere La Califfa di Bevilacqua, Marcovaldo di Italo Calvino, Ragazzi di Vita di Pasolini, tanto per fare qualche titolo di narrativa o nel caso si tratti di saggistica i saggi di Russel, Alberoni, Lorenz, Popper e altri ancora.
Promuovere una operazione dedicata ai cosidetti fondi di magazzino non potrebbe che far bene al nostro spirito e al nostro sapere.
A proposito di fondi, per il mancato rinnovo dell’affitto dei locali, ha chiuso la storica libreria Remainders di Roma in cui spesso si potevano trovare libri non più disponibili nei circuiti tradizionali, un altro attentato alla nostra memoria: una civiltà non può vivere solo di rapide istantanee subito dissolte!
Enrico Iacometti
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Fonte foto:http://www.erugiery.com/index.php?/project/marcovaldo/
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