Ha fatto notizia la decisione del noto scrittore tedesco, Peter Handke, di non essere inserito, con il suo nuovo libro, Die Moravische Nacht, nella lista dei finalisti del premio “Libro dell’anno” in Germania, per fare spazio ai giovani.
Sarebbe molto bello che anche in Italia per i premi letterari più noti, si creasse uno spazio dedicato ai giovani, meno conosciuti, ma portatori di novità, senza costringere i “soliti noti” delle “solite case editrici” a dimettersi.
Sarebbe sufficiente che uno o due posti delle liste di finalisti allo “Strega”, piuttosto che al “Campiello” o al “ Viareggio”, piuttosto che al “Bancarella” fossero destinati solamente ad autori editi per la prima volta, o comunque poco conosciuti e provenienti dalla fila di piccoli editori che non possono mettere in gioco importanti apparati pubblicitari o di uffici stampa, ma che sicuramente sono in grado di contribuire al rinnovamento della nostra tradizione letteraria.
In questi miei lunghi anni di editore, il sentimento più frequente che mi prende, dopo aver letto un’opera sicuramente di valore, è pensare immediatamente alla fatica che quest’opera farà per farsi leggere, per trovare spazio nelle librerie, per incontrare i recensori.
Un sentimento di grande impotenza e pessimismo che molte volte condiziona pesantemente la nostra, pur meravigliosa, professione.
Enrico Iacometti
(ARMANDO EDITORE)
-------
fonte foto: http://agenda.filastrocche.it
-------
fonte foto: http://agenda.filastrocche.it